Dopo 17 giorni è finita odissea dei baby calciatori, e del loro allenatore intrappolati nella grotta di Tham Luang in Thailandia. A darne notizia il team Navy Seal che in un post sottolinea come tutto il gruppo sia ora "al sicuro": "E' stata portata a termine una straordinaria e ardua operazione di salvataggio che ha affascinato il mondo".. Quattro esperti sono stati al loro fianco più o meno costantemente da quando sono stati trovati all'inizio della scorsa settimana. Il recupero dei ragazzi è stato un vero e proprio "sbarco" organizzato in modo militare, con la partecipazione di 90 sommozzatori in tutto e un'unità di élite di 18 sub definiti "un team di all-star" dal governatore Narongsak Osatanakorn.
Fuori dalla grotta gli ultimi 4 Navy Seal
Hanno lasciato la grotta e sono in buone condizioni anche i quattro Navy Seal - tra cui un medico militare - che per una settimana hanno fatto compagnia ai 12 giovani calciatori intrappolati con l'allenatore nella grotta Tham Luang. Lo ha annunciato Narongsak Osatanakorn, responsabile dei soccorsi.
Il tratto più pericoloso
Tra tutti i sub, 13 hanno costituito la componente più importante dell'intera operazione: scortare ognuno dei ragazzi, uno davanti e uno dietro, lungo i cunicoli tortuosi e sommersi per il primo chilometro, il tratto più pericoloso. Le operazioni di soccorso, per garantire la massima sicurezza, non potevano prevedere più di quattro viaggi di recupero al giorno, prima di fermarsi per il necessario ripristino delle attrezzature e la ricarica delle bombole di ossigeno per il viaggio di andata e ritorno dei sub. E sono state suddivise in tre tranche.
Installate luci e corde
Nei giorni scorsi sono state installate luci e corde nei passaggi più angusti, si erano tolti detriti di intralcio e smussato gli angoli più pericolosi. Ma la via per la salvezza, in particolare quella verso la prima base intermedia dei soccorritori nella "terza caverna", era un percorso proibitivo che ha richiesto non solo di nuotare, ma anche di strisciare e torcersi: il punto più stretto è di 72 centimetri, il più basso di soli 38, un punto dove corpo e bombola di ossigeno non passano assieme. Il tutto in un'acqua putrida con zero visibilità, e in alcuni punti con l'impeto di un torrente.
La terza caverna
Raggiunta la "terza caverna", la salvezza era ormai a portata: l'ultimo pezzo è stato il più facile, percorribile a piedi. Anche se a quel punto, i ragazzi ormai stremati sono stati portati fuori in barella.
Ansiolitici a ragazzi
Ai ragazzi estratti dalla grotta sono stati somministrati ansiolitici durante il percorso. Lo ha detto ai reporter oggi il primo ministro thailandese Prayuth Chan-ocha in un filmato diffuso su Twitter. Non è chiaro se il premier si riferisse a tutti i ragazzi estratti o solo ad alcuni, ma l'uso di ansiolitici era già stato anticipato dai media thailandesi citando fonti mediche. Prayuth ha aggiunto che la potenza di quei farmaci è simile a quelli che prende lui per rilassarsi se deve usare armi da fuoco.
"Sono già in grado di nutrirsi normalmente"
"Gli otto ragazzi salvati lunedì sono di buon umore e hanno un sistema immunitario forte perché sono calciatori", hanno fatto sapere le autorità sanitarie. Jesada Chokdumrongsuk, vicedirettore generale del ministero della Sanità pubblica, ha detto che i primi quattro ragazzi salvati, di età compresa tra 12 e 16 anni, sono già in grado di nutrirsi normalmente. Due hanno una probabile infezione polmonare, ma tutti e otto sono generalmente "sani e sorridenti". "I bambini sono degli sportivi quindi hanno un sistema immunitario alto. Tutti sono di buon umore e sono felici di uscire, ma ci sarà uno psichiatra per valutarli", ha spiegato Jesada.
Sotto osservazione per una settimana
I giovani hanno detto di non aver visto animali all'interno della grotta, confortando i medici che temevano infezioni provenienti da pipistrelli o altri animali. Campioni dei prelievi che sono stati fatti loro sono stati comunque inviati a un laboratorio di Bangkok per analisi approfondite ed escludere infezioni non riconosciute nel centro locale. Rimarranno ricoverati una settimana, per garantire la piena ripresa del loro sistema immunitario indebolito. Tutti stanno prendendo antibiotici e sono nutriti con riso bollito, pane e crema di cioccolato, dopo le gelatine ad alto contenuto energetico e di minerali facilmente digeribili con cui sono stati alimentati mentre erano ancora intrappolati per recuperare le forze necessarie a uscire.
fonte. TiscaliNews