NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo
23
Sun, Feb
36 Nuovi articoli

Cagliari. Italia Nostra. "A Capo Teulada il greenwashing non fermerà il disastro ambientale in atto"

Politica Regionale
Aspetto
Condividi

Dopo 30 anni di esercitazioni militari irregolari nel poligono di Capo Teulada, il Comando Militare Esercito Sardegna presenta una richiesta di Valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.), attivando di fatto un’operazione di greenwashing finalizzata al proseguimento delle esercitazioni con le stesse  modalità distruttive di prima, con qualche flebile misura di mitigazione.
Fino ad oggi le esercitazioni militari nel poligono di Teulada e in tutti i poligoni della Sardegna in cui
sono presenti siti Natura 2000 si sono svolte eludendo la vigente normativa in materia di tutela delle
specie a rischio di estinzione. Nonostante all’interno del poligono siano state individuate, già dalla fine
del secolo scorso, due Zone Speciali di Conservazione (ZSC): la ITB040024 “Isola Rossa e Capo Teulada”
e la ITB040025 “Promontorio, dune e zona umida di Porto Pino” istituite in base alla normativa europea
a tutela degli habitat sensibili. Ebbene, fino ad oggi le esercitazioni si sono svolte in contrasto con gli
stessi piani di Gestione delle Zone Speciali di Conservazione, che impongono una Valutazione di
Incidenza Ambientale (V.Inc.A.) per qualsiasi attività potenzialmente dannosa, incluse le esercitazioni
militari, in quanto si tratta di aree soggette a vincoli ambientali stringenti.
I giorni scorsi diverse organizzazioni portatrici di interessi diffusi e collettivi (Italia Nostra Sardegna,
USB Sardegna, Cagliari Social Forum, COBAS Cagliari, Assotziu Consumadoris Sardigna e
Confederazione Sindacale Sarda) sono intervenute nel procedimento inoltrando al Servizio Valutazione
Impatti e Incidenze Ambientali le osservazioni con le quali chiedono alla Regione Sarda un
pronunciamento negativo in merito alla richiesta avanzata dal Comando Militare dell’Esercito.
La richiesta è motivata dal fatto che lo studio presentato è esclusivamente finalizzato al proseguimento
delle distruttive esercitazioni militari che si svolgono indisturbate da oltre mezzo secolo e in spregio
della normativa a tutela delle specie protette. La V.Inc.A. appare a tutti gli effetti una sanatoria
piuttosto che una reale procedura volta a valutare la coerenza delle attività proposte con gli obiettivi
di conservazione dei siti Natura 2000.
Tra le criticità evidenziate nelle osservazioni presentate si è rilevato:
• Il negativo impatto ambientale e sanitario prodotto dalle esercitazioni, in particolare quelle a
fuoco;
• Non vengono indicate le modalità delle attività che si svolgono all’interno del Poligono;
• Non si considera il danno arrecato agli habitat marini;
• Mancano le indicazioni sugli ordigni utilizzati e l’impatto chimico-fisico sul suolo e sulle acque;
• Assenza di un’analisi delle possibili alternative all’uso per esercitazioni militare a fuoco delle aree
protette;
• Non si è tenuto conto degli impatti cumulativi rispetto ad altre attività in corso e degli impatti
paesaggistici;
• Le misure di mitigazione risultano sostanzialmente blande e prive di obiettivi finalizzati al
miglioramento della situazione ambientale attualmente esistente.
È ovvio d’altronde che le esercitazioni militari all’interno e/o in prossimità di un sito Natura 2000 siano
incompatibili con la biodiversità tutelata e pertanto assolutamente da evitare.
Le Organizzazioni hanno osservato che sebbene le recenti iniziative del Ministero della Difesa segnino,
dopo 30 anni, un passo verso la legalità, permangono grossi dubbi sull’efficacia delle misure di
mitigazione proposte. Non esiste infatti alcuna garanzia che le attività militari non compromettano il
patrimonio naturale del sito, e sono del tutto assenti concrete proposte per ridurre il degrado
accumulato in tanti anni di esercitazioni e per avviare bonifiche complete del sito.
Si è chiesto pertanto che in questa fase si sospendano le esercitazioni militari all’interno delle Zone
Speciali di Conservazione e si attivino misure di compensazione ambientale per risanare e bonificare
le aree. La Sardegna, con il 65% del demanio militare italiano, merita un approccio esemplare di tutela,
non ulteriori deroghe e sanatorie.
La sospensione delle esercitazioni militari nei siti Natura 2000, seguita da bonifiche, compensazioni e
riforestazione, appare l’unica via percorribile, oltrechè un investimento per il futuro. È necessario un
cambio di rotta per non perpetuare un danno ambientale e sanitario irreversibile, come dimostra
appunto la vicenda del poligono di Capo Teulada.

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna