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Carbonia. Il sindaco ha firmato al protocollo d’intesa per il funzionamento della rete antiviolenza, promosso dalla Regione Sardegna.

Politica Regionale
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Il Sindaco di Carbonia Pietro Morittu, in qualità di legale rappresentante del distretto socio-sanitario dell’Ambito PLUS Carbonia, nella giornata di giovedì 14 novembre, presso la Sala Anfiteatro a Cagliari, ha partecipato alla firma del Protocollo d’intesa per il funzionamento della rete antiviolenza, promosso dalla Regione Sardegna.
La definizione del Protocollo sottoscritto e dell’operatività della Rete regionale antiviolenza mira a prevenirla, a proteggere le donne che la subiscono, per contribuire alla fase investigativa, processuale, di condanna e di trattamento del comportamento violento degli autori e di risarcimento delle vittime.
“È una grande notizia la sigla di un protocollo d'intesa da parte della Regione e di tutti gli enti che sono chiamati, ognuno per la sua competenza, a intervenire per contrastare ogni forma di violenza, compresa quella assistita e/o subita dalle persone minorenni, la violenza domestica e la violenza nelle relazioni di intimità”, ha dichiarato il Sindaco Pietro Morittu.
Il Protocollo d’intesa, in linea con i riferimenti normativi:
- riconosce che la violenza sulle donne è violenza di genere e costituisce un attacco all’inviolabilità della persona e alla sua libertà;
- converge sull’evidenza che la violenza contro le donne è una delle manifestazioni dei rapporti di potere tra uomini e donne, storicamente ineguali, che hanno portato alla loro discriminazione impedendone la piena realizzazione e dando luogo ad un’estesa violazione dei diritti umani e ad ostacoli significativi nel conseguimento dell’uguaglianza e della parità di genere;
- riconosce che il raggiungimento dell’uguaglianza di genere è un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne;
- riconosce che la violenza sulle donne è un fenomeno strutturale grave e diffuso nella società e rappresenta un rilevante problema di salute pubblica e sociale per le conseguenze che comporta;
- riconosce che le persone minorenni sono co-vittime della violenza domestica quando vivono esperienze della stessa natura psicologica, fisica, sessuale e intimidatoria vissute dalla madre o dalle figure di riferimento primario.

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