Le banche, si sa, sono ghiotte di soldi e profitti. Quel che ora sappiamo con maggiore certezza è che uno dei piatti preferiti sono i fondi regionali serviti su un piatto d’argento dalla Regione. Che se da una parte minaccia di togliere i viveri, dall’altra non fa nulla per essere conseguente e credibile. E così, il Banco di Sardegna continua a negare le rinegoziazioni dei tassi di interesse dei mutui regionali prima casa, benché viga l’obbligo in capo alle banche convenzionate con la Regione di ridiscutere i tassi in costanza di determinate circostanze. Ma continuiamo a ricevere segnalazioni da parte di cittadini incolpevoli costretti a rapportarsi con una banca poco avvezza al rispetto dei patti e vera e propria sanguisuga.
Recentemente, dopo la nostra segnalazione, l’Assessore competente Paolo Maninchedda ha provato a fare la voce grossa intimando al Banco di Sardegna (ultima occasione nell’ottobre scorso) di rispettare gli accordi. Ma niente, siamo sempre al punto di partenza: il Banco risponde picche ai titolari di mutuo prima casa e offre di rinegoziare il tasso di interesse solo alla scadenza del periodo di abbattimento degli interessi da parte della Regione. Tuttavia, non erano questi gli accordi, così come esplicitato anche nelle linee guida emanate dallo stesso Assessore con una nota del 21/01/2016.
Ebbene, è evidente che la Regione, di fronte a tanta arroganza, è chiamata ad una assunzione di responsabilità decisa a sostegno dei cittadini. Vorremmo quindi sapere se la lettera del 12 ottobre scorso inviata da Maninchedda all’istituto sardo rappresentava soltanto una minaccia fine a se stessa, oppure se davvero è intenzionato a procedere con la risoluzione della convenzione. Quello che noi e tanti sardi, naturalmente, ci aspettiamo, dato che l’atteggiamento irrispettoso del Banco di Sardegna è ormai conclamato.
Ignazio Locci Consigliere regionale Forza Italia Sardegna