Nel corso dell’ultima settimana di agosto è stato presentato il volume “Teulada – Storia e società” un’opera curata dagli storici Salvatore Loi e Gianfranco Murgia, finanziata dalla Fondazione Sardegna e dal Comune di Teulada, scritta in occasione dei 400 anni della rifondazione dell’attuale centro abitato.
Le due presentazioni hanno ottenuto un ottimo successo di pubblico: infatti erano in 150 le persone che il 24 agosto hanno affollato i giardini della Casa Baronale ascoltando la relazione dell’ex docente di storia moderna dell’Università di Cagliari mentre erano in 40 i cittadini che il 28 agosto si sono ritrovati nella piazza del municipio di Sant’Anna Arresi dove hanno seguito gli interventi dei due curatori e il vivace dibattito spontaneo nato al termine della presentazione.
Non deve destare meraviglia che un’opera che racconta la storia di Teulada sia stata presentata anche nel vicino centro di Sant’Anna: per almeno due secoli le due comunità hanno svolto assieme il loro percorso nella storia. Infatti il territorio arresino fino al 1854 era parte del feudo dei baroni Sanjust così come ampie parti di campagna e montagna che oggi vengono amministrate dai comuni di Santadi e di Nuxis (la zona di Tattinu-Murdeu fino alle montagne del parco di Gutturu Mannu e le colline attorno ai furriadroxus di Is Cattas e Su Bennatzu).
L’opera, oltre agli scritti introduttivi del sindaco Angelo Milia e di Luisa Mulas (associazione Is Sinnus) comprende gli scritti di ricercatori di livello elevatissimo: a parte i già citati Giovanni Murgia (docente di storia moderna a Cagliari) Salvatore Loi (autore di numerose ricerche sul territorio) è possibile leggere i contributi di Giovanni Serreli (ricercatore del ISEM-CNR), Andrea Pubusa (ex docente di diritto nell’università di Cagliari), Fabio Parascandolo (ricercatore in geografia) ed Enrico Trogu (direttore dell’Archivio di Stato di Cagliari).
Dunque attraverso un lungo arco temporale, che inizia dalla rifondazione di Teulada nel primo ‘600 voluta dal mercante genovese Pietro Porta che tentò senza troppa fortuna di rimettere in produzione lo “spigolo” del Basso Sulcis rimasto spopolato, possiamo leggere le vicende umane del territorio fino alla crisi causata dalla chiusura delle miniere attraverso l’analisi accurata di elementi geografici, aspetti sociali e demografici e fino ad arrivare ai modi di produzione economica e alcune peculiarità culturali.
L’opera nel suo complesso ci restituisce un’immagine di una comunità dinamica, cresciuta rapidamente, capace almeno fino alla crisi degli anni ‘50, di adattare il territorio alle sue esigenze e di formare dei personaggi che sono stati protagonisti anche nella vita Cagliari, capitale della Sardegna.
La lettura del volume è consigliata a tutti gli appassionati del Sulcis e più in generale agli amanti della storia: infatti per quanto vengano trattate in maniera approfondita questioni locali, queste possono essere collocate agevolmente nella storia più “grande” della Sardegna, dell’Italia e del Mediterraneo di cui Teulada – e tutto il Sulcis – sono parte.
Roberto Pinna ( fonte Sulcis Iglesienet Oggi)