Il rischio è di demolire i piccoli ospedali, senza il consenso dei territori isolani. E disegnare così un’assistenza sanitaria per pochi. Un pericolo che hanno evidenziato anche ieri i sindaci di Mandrolisai, Barbagia e Barigadu, con l’ospedale San Camillo di Sorgono che potrebbe essere colpito dalla mannaia. Il rischio è stato rimarcato anche dai cittadini del Sarrabus e dell’Ogliastra, con l’incognita della chiusura per il San Marcellino di Muravera e il Nostra Signora della Mercede di Lanusei. La nuova organizzazione territoriale della sanità – con un unico contenitore – è stata criticata dal capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu: <<Il disegno è debole e confuso. Non risponde all’esigenza di costruire cabine di regia del sistema sanitario in cui condividere le analisi dei bisogni e la programmazione delle risposte, ma solo alla necessità di un risparmio senza nessuna logica>>. Tagli e sforbiciate che colpiscono i territori più deboli, come il Sulcis Iglesiente: <<Non è un caso che anche nel distretto del Sulcis si sia organizzato un comitato a salvaguardia della salute dei cittadini – aggiunge Rubiu – perché si rischia di cancellare l’assistenza sanitaria attraverso la soppressione degli ospedali>>. Una riforma, ancora una volta, calata dall’alto. <<E’ l’ennesima occasione persa per il miglioramento della sanità isolana, senza il coinvolgimento dei territori – conclude Rubiu – che così si trovano a subire un disegno pasticciato e senza una programmazione delle esigenze degli utenti>>.