L’Annunciazione
L’intervento di Dio e la sua presenza sono constatabili e inconfutabili; perciò noi crediamo. Valga come riferimento l’atteggiamento della Madonna all’Annunciazione. Lei rimane turbata perché non è cosa da poco ciò che sta avvenendo; fa delle domande perché lei non è superficiale, né credulona, né superba. <<COME È POSSIBILE…?>>; rimanere incinta e dare alla luce Gesù, essendo solo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme. E l’Angelo risponde: “interverrà l’onnipotenza di Dio; perciò colui che nascerà sarà santo e chiamato Figlio dell’Altissimo”. Solo allora Maria dice il suo Sì cosciente, responsabile: “Avvenga per me secondo la tua parola”. Fede e ragione non vanno mai disgiunte; si illuminano e si aiutano a vicenda. Diceva Blaise Pascal: ho pensato e ripensato, ho trovato mille motivi per credere, nessuno per non credere.
Gli interventi di Dio
Davide ha un atteggiamento simpatico, grazioso, perfino commovente nei riguardi di Dio; lui abita in una casa di cedro, quasi una reggia, mentre l’arca che contiene la Parola di Dio è sotto una tenda; il re pensa di costruire una bella casa anche per l’arca dell’alleanza. Ma Dio dice a Davide: “ricordi chi eri tu, quando pascolavi le pecorelle, e che cosa ho fatto io per te; ora tu vuoi costruirmi una casa?! Io ti darò un casato, un nome; un tuo discendente governerà le nazioni e il suo regno non avrà fine; il tuo nome sarà ricordato nei secoli”.
Dove abita Dio
L’arca della sua parola era sotto una tenda; e ciò non dispiaceva a Dio, perché la tenda rappresenta l’uomo e un popolo in cammino. Dio cammina con l’uomo, col suo popolo, con tutti gli uomini. Gesù a tal proposito sarà ancora più esplicito, parlando dell’Eucarestia. Chi con la comunione riceve il corpo e sangue di Cristo diventa il suo tabernacolo, come lo divenne Maria Santissima all’annunciazione. Leggiamo nel libro dell’Apocalisse: “Io sto alla porta e busso: se uno mi apre, entrerò e cenerò con lui e lui con me”.
In conclusione
Dio, la fede, sono qualcosa di serio, di vero, di bello. Ci rimane da esclamare con l’apostolo Paolo: A Dio, che solo è sapiente, per mezzo di Gesù Cristo, la gloria nei secoli e il nostro perenne grazie. A M E N !
Nicola Fiscante, sacerdote redentorista,